...
La Prigioniera Dimenticata.
Rassegnazione.
Le sue membra prigioniere esprimevano rassegnazione.
Compresa nel proprio ruolo.
La cattività aveva riscritto il linguaggio del suo corpo.
Sopportava in silente attesa.
Illuminata dalla torcia sfrigolante la sua pelle sembrava di rame.
Liscia. Perfetta. Lucida.
Come il collare, finemente lavorato, che la assicurava alla parete.
I soccorritori recisero la catena.
Gli anelli sottili non opposero resistenza agli strumenti.
Una marionetta senza fili, si accasciò senza un gemito.
Il suo corpo delicato fu accolto da mani premurose.
Gelido.
Sotto brandelli laceri si intuivano le sue forme sinuose.
Un odore pungente la avvolgeva.
Ma l'abbraccio si era fatto bramoso.
Negli occhi si era acceso il desiderio.
Il vincoli furono rimossi con dita tremanti.
Il metallo tintinnò al suolo.
Sulle labbra esangui si dipinse la linea di un sorriso.
Scherno...?
Il primo cadde con espressione incredula.
Gli altri ebbero solo un istante per capire.
Comprensione subitanea e tardiva.
Argento.
Non avevano liberato la preda.
Ma la predatrice.
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